15.3.10

Il candore dei viola. Berlusconi e la piazza.

Gira su facebook (io l'ho vista nello spazio di un gruppo che si chiama LE FOTO DEI FANS DEL POPOLO VIOLA) un manifesto che mena scandalo per uno sms che tutti i parlamentari del Pdl avrebbero ricevuto. Recita più o meno così: "Comunicazione urgente da parte di Bondi, Verdini, La Russa. Il 20 manifestazione in piazza san Giovanni. Chiediamo di interrompere anche la campagna elettorale e di aiutare a riempire i pullman che riuscirete a organizzare le cui fatture saranno saldate dalla sede nazionale del partito". Il commento dei fans è il seguente: "Il Popolo delle Libertà paga per far scendere i manifestanti in piazza".
Capisco che i giovani che animano le iniziative del popolo viola siano indignati. Il partecipare alle iniziative di protesta contro l'illegalità berlusconica costa tempo, fatica ed anche denaro. I viaggi a Roma o nelle altre città sede di manifestazioni se li pagano con i propri denari e con altre rinunce. Nel loro candore, provano fastidio e rabbia, pertanto, quando scoprono che, per far riuscire la sua marcia su Roma, il Pdl paghi il viaggio e forse anche il panino ai suoi sostenitori.
Non capisco invece che lo stesso scandalo menino scafati giornalisti e politici di lungo corso. Non sarà perciò male rinfrescare la loro memoria. C'è una legge che prevede forti finanziamenti ai partiti denominati "rimborsi elettorali". E' assodato (c'è una precisa indagine della Corte dei Conti) che per le elezioni tutti i partiti spendono assai meno di quanto ricevono con siffatti rimborsi, nonostante il fatto che gonfino nei bilanci le spese elettorali. Che questi denari i berlusconidi li spendano per favorire la riuscita di una manifestazione su cui puntano molto, pagando il viaggio e un panino ai partecipanti (e sospendano le iniziative locali), non è scandaloso. Chi va a Roma è in qualche modo agevolato, ma fa comunque un sacrificio rinunciando a una propria giornata per esibire il proprio consenso al partito di Berlusconi. Pensare o far pensare che migliaia e migliaia di cittadini si divertano a passare ore e ore in bus affollati è una stupidaggine. Può darsi che mediamente l'elettore di destra sia meno disposto al sacrificio di quello di sinistra e che la gratuità del viaggio gli sembri una condicio sine qua non per la partecipazione, ma non per questo lo si può considerare un mercenario.
La manifestazione pertanto riuscirà e mostrerà che il Pdl ha tuttora un grande seguito. E' utille, anche per il popolo viola, prenderne atto. Immaginarsi che i seguaci di Berlusconi siano tutti prezzolati è un grave errore. Dichiararlo in giro non è solo inutile, ma anche controproducente.
Semmai è un'altra la cosa per cui ci si dovrebbe scandalizzare. E' il finanziamento mascherato dei partiti che, con spirito di casta, essi si sono sistematicamente aumentati, in molti casi agendo come i ladri, nottetempo e nascondendo l'aumento in mezzo a leggi che parlano d'altro. E tutto ciò in barba a un referendum che plebiscitariamente lo aveva abolito. Diceva Craxi e s
i dice ancora che la politica costa. Non si vede però perchè non ci si debba affidare alle sottoscrizioni volontarie e perchè si debbano mettere le mani nelle tasche dei contribuenti (neppure Tremonti, che una volta usava spesso questa espressione, si è mai lamentato per la ricorrente estorsione partitica). C'è una storica proposta dei radicali, di non finanziare i partiti, ma la politica: sale e affissioni gratuite o quasi, contributi alla stampa di giornali, opuscoli e manifesti, riduzione delle spese postali e telematiche per la comunicazione politica, spazi nelle tv pubbliche e private. Ma norme siffatte potrebbero favorire gli outsider, nuovi partiti poveri di denari, ricchi di idee e di partecipazione volontaria e gratuita; gli insider anche per questo boicottano e sabotano questo genere di proposte. Oltre tutto l'attuale normativa, che affida alle segreterie il lauto bottino, è bellamente utilizzata dai "padroni" dei partiti contro le minoranze interne; con tutta tranquillità nei partiti personali e plebiscitari, che non fanno congressi, ma anche nei partiti meno autocratici. Le conseguenze sono a volte tragicomiche. Per esempio: il partitino di Mastella che alle ultime politiche non s'è neanche presentato continuerà a ricevere finanziamenti fino al 2011. Oppure: Ferrero e la maggioranza di Rifondazione che hanno vinto l'ultimo congresso prendono per sè tutti i finanziamenti, nulla lasciando all'attiva e forte minoranza che se ne è andata con Vendola. Cari Viola, non importa molto se i denari pubblici Verdini, Bondi e La Russa li spendono per pagare i pullman, Bersani debiti e funzionari e Di Pietro per comprare sedi. Lo scandalo sta nei finanziamenti, non nel loro uso.
Vorrei aggiungere qualche altra considerazione sulla manifestazione del 20. Berlusconi ha cambiato tattica. Una volta disse che contavano poco le truppe cammellate che le sinistre portavano a Roma e che i voti si contano nelle urne. Erano i tempi in cui i girotondi mobilitavano centinaia di migliaia di persone, in cui la Cgil di Cofferati ne portò due milioni a San Giovanni in difesa dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Berlusconi, insomma, evitava il confronto su un terreno nel quale si sentiva più debole. Oggi invece accetta la sfida e la cerca. Addirittura vuol portare la sua folla a Piazza San Giovanni, il contenitore più grande, un luogo storico della sinistra, mentre i suoi oppositori, prudenti, si sono contentati del pienone a Piazza del Popolo. Perchè il Cavaliere corre questo rischio? In primo luogo per disperazione: sente che la crisi e gli scandali fanno venire meno il consenso, si sente sporcato e dimidiato; la sua lucida follia lo porta di conseguenza a rischiare una prova di forza in piazza. In secondo luogo per calcolo. Sa che la capacità di mobilitazione delle forze politiche e sindacali della sinistra si è ridotta per via della crisi e che le energie giovani e generose che sono emerse non compensano quelli che si sono persi per strada in conseguenza degli opportunismi e dei carrierismi degli oligarchi. Lui, con qualche ragione, presume che non potrà sfigurare. Soprattutto se paga il viaggio.

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